Il polline è una struttura microscopica alla quale le piante superiori affidano il trasporto delle cellule germinali maschili. Appare come un materiale pulverulento, diversamente colorato in funzione del fiore. L’ape passando di fiore in fiore, si carica di polline contenuto nelle antere dei fiori. Il polline viene raccolto grazie ad attrezzi particolari dei quali le api operaie sono dotate. Grazie alla peluria che le ricopre e a spazzole di peli rigidi che hanno sulle zampe, le operaie sono in grado di recuperare la polvere di polline che le ha ricoperte e di ridurla in masserelle che poi accumulano e trasportano nelle "cestella del polline", costituite da lunghe setole arcuate situate nelle zampe posteriori. All'interno dell'alveare la maggior parte del polline raccolto viene consumato dalle giovani operaie che, grazie a questo apporto proteico, possono a loro volta produrre, per secrezione ghiandolare, gli alimenti destinati alle larve e alla regina. L’apicoltore raccoglie il polline posizionando all’ingresso dell’arnia una trappola cattura polline. Quando l’ape ritorna all’alveare passando attraverso dei piccoli fori perde un po’ di polline che cade in una cassettina sottostante. Queste minuscole palline vengono prelevate giornalmente, essiccate a temperatura moderata, cernite e confezionate. Il polline contiene zuccheri, lipidi, vitamine, proteine (ventuno amminoacidi), minerali (potassio, ferro, magnesio, calcio, silicio) e pigmenti. Utilizzato come tonificante, stimolante, riequilibrante delle funzioni organiche migliorando lo stato generale dell’organismo. Può essere assunto da solo o sciolto in acqua a temperatura ambiente o nel miele. Sconsigliato alle persone allergiche. Conservare in frigorifero. (fonte UNA API)